Sentiero del Carbone
Ambiti disciplinari: scienze naturali (geologia, geomorfologia, flora, fauna), geografia (geologia, geomorfologia, idrografia), storia (archeologia), scienze umane (etnografia).
Classi e livelli scolastici: scuole elementari, scuole medie inferiori e superiori, anche ovviamenti a tutti i turisti.
Argomento ed itinerario: lunghezza mt 3.000 dislivello mt 100
Prevalentemente su strada forestale in area prativa con eccellente visibilità, per il resto su comodo sentiero interamente all’interno del bosco di faggio, dove possono essere osservati i resti ben visibili di alcune piazzole, le ajal.
Le tappe: Il percorso inizia e termina nei pressi del rifugio Alpino Posa Puner, con possibilità di visitare una vecchia originale postazione, parzialmente ricostruita, localizzata a Nord del rifugio sulla strada che porta verso Malga ai Pian. Segnalazione in loco. L’area comprende la piazzola originale, una parziale catasta di legna e un piccolo ricovero coperto con i vari materiali disponibili: pietra,legno,foglie,lamiera; l’acqua, utilizzata per ra‑reddare il carbone ed eventualmente regolare la combustione, era facilmente reperibile pesso la “posa” o “lama” che si trova poco distante ed ha la funzione di accumulo di acqua per abbeverare gli animali al pascolo.
L'attività carbonile: largamente praticata fino agli anni ‘40 nei boschi verso la Valbelluna, è stata l’industria del carbon dolce che veniva prodotto con la tecnica del “pojat”, ovvero una speciale catasta di legna ricoperta di foglie e terra, posizionata in una piccola piazzola circolare detta “ajal” (aia carbonile). Spesso era necessario associarsi in gruppi di persone e rilevare alle aste comunali le aree boschive dove poter tagliare la legna necessaria. Essendo un lavoro stagionale, questa attività iniziava in primavera per protrarsi no all’autunno inoltrato e di solito coinvolgeva l’intero nucleo familiare del carbonaio che si trasferiva in montagna e viveva in una piccola costruzione di sassi coperta con foglie e cortecce il “casonet”. Poche le comodità: alcuni giacigli ed un focolare; scarso il vitto, che comunque veniva su dal basso: polenta, legumi secchi, formaggio e patate, saltuariamente del pollame.
Periodo Indicato: da aprile ad ottobre
Come arrivare: da Miane (Combai) prendere la Via bosco del Madean fino ad arrivare al rifugio Posa Puner, parcheggi presso il rifugio Posa Puner.
Dove sostare: il punto principale per sostare è sicuramente il rifugio Posa Puner, ma ci sono anche molti spazi all’aperto per un pranzo al sacco.
Equipaggiamento: da media montagna con pedule o scarponcini e quanto necessario in caso di pioggia. Il percorso non presenta alcuna difficoltà.