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Prodotti tipici

Enogastronomia di Miane: informazioni su prodotti tipici come funghi, spiedo, marroni di Combai; e vini come Prosecco DOCG e Verdiso.

I Funghi

Esiste un mondo di appassionati che aspetta e valuta la stagione favorevole con occhio clinico, "maghi della pioggia" in grado di annusare l'aria per decidere o no se è il caso di partire per la raccolta: sono gli appassionati della ricerca dei funghi. 
Chi si dedica a questo hobby con interesse rispetta anche le specie velenose (NON raccogliendole, ma neanche prendendole a calci) rispetta il sottobosco, gli alberi e tutto l'ambiente naturale, al quale accede con silenzio e discrezione. 
In alcune specie si celano veleni MORTALI e i funghi raccolti, se non si dispone di un'esperienza consolidata, vanno fatti sempre esaminare DIRETTAMENTE da un esperto qualificato (un MICOLOGO). 
Tale regola si applica indistintamente: mai fidarsi di foto, testi o siti internet. Occorre l'esperienza diretta: ogni fungo presenta caratteristiche sue proprie (lamelle, spore, gambo, cappello, anello, tubuli, ecc.) che solo un esperto può valutare ed insegnare dal vivo. 
Non è affatto semplice dare delle indicazioni a chi si accinge ad andare a funghi per la prima volta. 
Quando, dove, come? Sono le domande più logiche che chiunque si pone. 
Le condizioni meteorologiche sono fondamentali: i funghi sono amici della pioggia e di temperature miti. Sempre. Una pioggia molto abbondante, prolungata per giorni, seguita da bel tempo, rappresenta una condizione favorevole. Solo allora si può progettare un'escursione, mettendo comunque in programma la possibilità di tornare a mani vuote. È quello che succede spessissimo anche agli esperti; molte volte il raccolto è scarso o nullo e la visita nel posto giusto è servita solo a saggiare la situazione. 
Già il posto giusto. Ma qual è? Il cercatore è sempre vago nel rivelare i suoi siti di raccolta, consapevole che i funghi, anno dopo anno, torneranno a spuntare sempre negli stessi luoghi. Il 90 per cento dei raccoglitori, agli inizi della propria attività, è stato portato nei posti giusti da qualcun altro (esperti, amici, parenti). Solo in seguito, ad esperienza acquisita, ha cominciato ad esplorare e scoprire nuovi siti. 
Il bosco ideale dove cercare deve avere la caratteristica di essere poco frequentato e poco sfruttato, perché i funghi necessitano di un equilibrio ambientale perfetto per poter fruttificare. 
In ogni caso deve essere sempre la prudenza la compagna fedele di chi si avventura nei boschi. Ogni anno la cronaca riporta notizie di incidenti, anche gravi, occorsi ai cercatori di funghi. Mai da soli, mai all'imbrunire, mai senza preavvisare, mai perdere l'orientamento (ma se succede niente panico). Questi sono i consigli. 
Spesso, però, qualcuna di queste situazioni si verifica. E allora massima calma e accortezza: basterebbe una semplice slogatura per restare immobilizzati in posti sperduti dove neanche il telefono cellulare funziona. 

Lo Spiedo (Speo)

In tutta la Pedemontana, lo spiedo si prepara anche con carni miste: di maiale, di vitello, di pollo e di coniglio. In tavola questi bocconi prelibati vengono accompagnati con polenta bianca tenera e con del buon Prosecco.

Gli arrosti allo spiedo sono di tradizione, nel periodo autunnale-primaverile, nella fascia Pedemontana dell'alta Marca Trevigiana.  L'uomo, da quando iniziò a cacciare e ad allevare gli animali per cibarsene, utilizzò la carne in cotture semplici: bollita, arrostita allo spiedo o nel forno.

La storia ci ricorda che gli eroi di Omero erano divoratori di carni arrostite; Marziale in un epigramma d'augurio ne esaltava l'apprezzamento. In seguito, nel 1326, Taillevent, il primo cuoco professionista francese, all'età di 14 anni, lavorava come sguattero ed aveva la non invidiabile mansione di far girare gli enormi spiedi posti nel grande camino della cucina, alla Corte della regina Giovanna di Francia. Per alleviare le fatiche di questi garzoni di cucina, Leonardo Da Vinci (1452-1519) inventò un girarrosto automatico dotato di una elica mossa dal calore del fumo. 

(fonte: www.venetando.it)

Prosecco DOCG di Conegliano-Valdobbiadene

Conegliano Valdobbiadene, un nome difficile per un vino inimitabile: il Prosecco Superiore. Le cose migliori, del resto, non sono mai facili. Si riconosce ad occhi chiusi già al primo assaggio. Fine, fresco ed elegante ambasciatore di un territorio unico di alte colline ricamate di fitti vigneti. Dal primo aprile 2010, per proteggere questo patrimonio dell’uomo e della natura, arriva la DOCG. Una “G” che significa qualità Garantita, bottiglia per bottiglia. 
Il Conegliano Valdobbiadene è ottenuto con alcune varietà di vitigni locali. 
Il più importante è il Glera, rustico e vigoroso, con tralci colore nocciola e grappoli piuttosto grandi, lunghi, spargoli ed alati, con acini di un bel giallo dorato, immersi nel verde brillante delle foglie. La prima citazione scritta della sua presenza sul territorio risale al 1772 nel VIII volume de Giornale d’Italia, dove l’accademico Francesco Maria Malvolti parla della qualità della viticoltura locale. 
Il Glera garantisce la struttura base al vino di Conegliano-Valdobbiadene, ma possono essere utilizzati in piccola parte Verdiso, Perera e Bianchetta, varietà locali considerate minori ma preziose per completare la struttura del vino, e Pinot e Chardonnay. 
Il Verdiso è coltivato nella zona dal 1700 e già nel XIX secolo era diffuso. Viene impiegato per aumentare l’acidità e la sapidità del vino. La Perera, anch’essa diffusa nel secolo scorso, è utilizzata per aumentare profumo e aroma. Il nome si deve alla forma dell’acino o, secondo alcuni, al gusto particolare, che richiama la pera. Infine, la Bianchetta, citata già nel Cinquecento, serve per ingentilire il vino nelle annate fredde perché la sua maturazione è precoce. Per questo motivo si trova spesso nelle aree più alte e difficili insieme al Verdiso. 
Il Conegliano Valdobbiadene viene prodotto con un minimo dell'85% di uve del vitigno Glera e, per un massimo del 15%, delle altre varietà citate. 
Nella definizione della viticoltura locale un ruolo fondamentale è stato giocato dalla prima Scuola Enologica d’Italia, ancora oggi attiva a Conegliano, dove venne studiata la migliore forma di coltivazione per la vitivinicoltura locale. I produttori di Conegliano Valdobbiadene iniziarono così ad interpretare al meglio i vitigni che concorrono alla produzione del proprio vino, ricamando le ripide colline di vigneti condotti a mano, e a mettere a punto la vinificazione per esaltare le caratteristiche aromatiche, l’eleganza, la freschezza e la vitalità che lo contraddistinguono. 

Marroni di Combai

L’attuale area di produzione del Marrone di Combai si estende su un ampio territorio (274,69 kmq) che coincide con i confini amministrativi di 11 dei 16 Comuni facenti parte la Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane (Provincia di Treviso) e più precisamente: Segusino, Valdobbiadene, Miane, Follina, Cison di Valmarino, Revine Lago, Tarzo, Vittorio Veneto, Fregona, Sarmede e Cordignano. 

I confini geografici sono segnati ad ovest dal Fiume Piave che ha creato una stretta valle direttamente connessa con il feltrino ed il bellunese, a nord dalla catena prealpina Cesen – Col Visentin e dalle pendici superiori del sistema orografico del Cansiglio, a sud da rilievi collinari allungati separati tra di loro solamente da incisioni parallele frutto di progressive erosioni, ad est le prime pendici del comprensorio del Cansiglio.

Verdiso

Il Verdiso è un vitigno di buona vigoria con produzione costante e buona adattabilità ai diversi tipi di terreno. Il grappolo è di media grandezza, abbastanza compatto, di forma piramidale, spesso alato. L'acino è molto grande, di forma ellissoidale, con buccia di colore verde chiaro. Il vino Verdiso è di colore giallo paglierino, scarico, con riflessi verdognoli, dall'odore tenue, speziato, delicatamente fruttato con caratteristico sentore di verde. Il sapore è secco, vivace, asprigno, con ricordo di mela acerba, di corposità media, con retrogusto leggermente amarognolo. Per tali caratteristiche entra nella composizione del Prosecco D.O.C. e nella realizzazione degli spumanti. Attualmente il vino verdiso si presenta nelle versioni: tranquillo, frizzante, spumante e passito. 

Metodo di produzione 
Il vino base è ottenuto per accurata fermentazione in bianco, sino a quasi totale esaurimento dello zucchero naturale originario (una traccia di zuccheri collabora a conservare il fruttato), dopo il vino viene lasciato sottostare ai freddi invernali che lo spogliano dei tartrati e ne provocano l'illimpidimento. In primavera al vino vengono aggiunti i lieviti selezionati, capaci di fermentare sotto pressione e a temperature piuttosto basse, e dello zucchero in quantità tali da ottenere, con la sua successiva fermentazione, la pressione voluta. Alla fine della fermentazione non rimane che lo zucchero voluto per garantire l'amabilità. Il vino fermenta a una temperatura sui 15°C e dopo una quindicina di giorni o più raggiungerà la voluta pressione. A questo punto la rifermentazione viene bloccata affinché rimanga la dose desiderata di zucchero residuo, mediante la refrigerazione delle autoclavi. In tal modo il lievito cala al fondo ed il vino, dopo 8-10 giorni di sosta a tale temperatura, viene passato, con opportuni accorgimenti che permettono di non perdere pressione, in altre autoclavi da cui poi si passa subito all'imbottigliamento. La vinificazione del Verdiso era generalmente fatta mescolando il Verdiso con altre uve bianche di collina, soprattutto prosecco e bianchetta, producendo il Vino Bianco dei Colli. 
Va servito alla temperatura di 10° gradi se tranquillo, attorno ai 6° se frizzante. E' di media alcolicità, godibile a tutto pasto con piatti leggeri, ma specialmente con antipasti magri, pesce e crostacei, risotti primaverili alle erbe. 

Origine e tradizione 
Il Verdiso è un vitigno autoctono della Pedemontana trevigiana la cui esistenza documentata risale ad oltre due secoli or sono, ed il suo impianto era stato imposto ai coloni dell'Abbazia di Follina già nel 1788, successivamente altri viticoltori e storici ne confermano la presenza sulle colline di Conegliano. Il vitigno si adatta infatti a vari tipi di terreno di pianura e di collina e dà una buona produzione. La zona di produzione del Verdiso, che abbraccia i comuni compresi fra Conegliano, Vittorio Veneto e Valdobbiadene, è ricca di un patrimonio di beni storici, naturalistici, artistici ed umani. 

Certificazioni e riconoscimenti 
All'ottobre del 1991, risale la costituzione a Combai (Treviso), dell'Associazione Amici del Verdiso. L'Associazione comprende tanto produttori che consumatori. Produttori che, hanno creduto in un recupero agronomico del vitigno e commerciale del vino. Consumatori che hanno apprezzato lo sforzo dei produttori di dotare di vita propria questo vitigno e hanno goduto dei risultati di questo testimoniando il loro favore al vino Verdiso. Per assicurare la genuinità e la qualità del prodotto, l'Associazione si è data un disciplinare di autoregolamentazione ed ha effettuato un censimento delle produzioni esistenti dotandosi di un Marchio d'Origine e di Garanzia. Ha effettuato, inoltre, con l'Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano e con il contributo della Camera di Commercio di Treviso uno studio, durato tre anni, per l'individuazione delle zone maggiormente vocate alla produzione del Verdiso e per definire le caratteristiche tipologiche del vino. L'Associazione collabora con la Pro Loco di Combai nell'organizzazione della Manifestazione promozionale E' Verdiso, nel mese di maggio, volta alla valorizzazione di questo particolare e caratteristico vino. 

Particolarità e note 
Nel 1988, durante lo svolgimento della Festa dei Marroni, la Pro Loco di Combai propose il Verdiso come vino da bere con i marroni e nel 1989 venne organizzata la prima edizione della manifestazione E' Verdiso. Molte, inoltre, sono le iniziative culturali e del tempo libero, che vengono organizzate nella zona di produzione del Verdiso. E' possibile apprezzare i prodotti locali, oltre allo stesso Verdiso, il Prosecco, i marroni, i salumi e i formaggi, conoscere luoghi e tradizioni, scoprire angoli incantevoli ed incontaminati.